A soli 35 anni, ci ha lasciati Stefania Isella

 

Una notizia ferale ha scosso la nostra Comunità: il 25 luglio 2020 Stefania Isella, di soli 35 anni (era nata il 28 gennaio 1985), è stata sconfitta da un male incurabile.
Con un passato da archivista libero-professionista, nell'autunno del 2014 aveva vinto il concorso a tempo determinato all'Università degli Studi dell'Insubria, in cui sarebbe rimasta per oltre 3 anni, prima di vincere il concorso nei ruoli dei Beni culturali. Prese servizio, in particolare, all'Archivio di Stato di Milano nel febbraio 2018, cui era affezionata per essersi diplomata alla Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica. Vi rimase pochi mesi, anche per la seconda maternità, prima di rituffarsi a capofitto nel mondo degli archivi universitari grazie al terzo concorso vinto in pochi mesi all'Università degli Studi di Milano, in cui prese servizio nel dicembre 2018.
Brillante, intelligente, colta e operativa, sempre pronta a tirarsi su le maniche per affrontare il disordine nei depositi, si era fatta apprezzare da tutti. Era anche felice di essere stata citata in alcune monografie per un articolo scritto insieme in Interlex sull'archivio come risorsa economico-finanziaria.
Aveva accettato con entusiasmo anche di far parte del Gruppo di lavoro per la revisione del titolario delle università e per la redazione di quello degli Enti pubblici di ricerca, nonostante fosse sotto chemioterapia. Ci voglio provare, mi disse. In una delle ultime videoconferenze con il Gruppo di lavoro, presentatasi con orgoglio e determinazione con il foulard sul capo, l'avevo voluta incoraggiare e salutare a nome di tutti. Lei rispose con un sorriso.
Era consapevole di essere appesa a un filo. Infatti, il suo ultimo messaggio, inviatomi giusto due settimane fa, è stato: "Purtroppo non sto molto bene, il tumore si è aggravato. La chemioterapia che stavo facendo l'ultima volta che ci siamo sentiti non ha funzionato e ora ne ho iniziata un'altra... speriamo perché di tempo non ne ho più molto".
Il Comitato scientifico le ha tributato all'unanimità la Stella di Procedamus alla memoria e la ricorderemo come Comunità professionale dedicandole il libro "I calzini nuovi del Principe Carlo".
Lascia il marito e due figli in tenerissima età, di 5 e di 3 anni, sui quali veglierà ora come angelo.
gpd